Espressione del recettore ormonale e sopravvivenza a carcinoma ovarico
Sono stati identificati pochi biomarcatori della prognosi del carcinoma ovarico, in parte a causa di associazioni specifiche con il sottotipo che potrebbero essere nascoste negli studi che combinano tutti i sottotipi istologici.
Uno studio ha valutato se l’espressione tumorale del recettore del progesterone ( PR ) e del recettore dell’estrogeno ( ER ) fosse associata alla sopravvivenza specifica per sottotipo.
In totale, 12 studi del Consorzio Ovarian Tumor Tissue Analysis hanno contribuito a fornire le sezioni di tissue microarray e i dati clinici per il nuovo studio.
Le partecipanti incluse nell’analisi avevano ricevuto diagnosi di carcinoma dell’ovaio invasivo sieroso, mucinoso, endometrioide o a cellule chiare.
Per essere eleggibile per lo studio, una paziente doveva disporre di tissue microarrays, dati clinici di follow-up, informazioni su età alla diagnosi e grado e stadio del tumore.
I dati clinici sono stati ottenuti dalle cartelle mediche, dai registri oncologici, dai certificati di morte, dai referti di patologia e dalla revisione dei campioni istologici.
Lo status dei recettori PR ed ER è stato valutato con analisi immunoistochimche effettuate in cieco da patologi.
Lo staining [ colorazione ] di PR e ER è stata definita negativa ( meno del 1% di nuclei di cellule tumorali ), debole ( da 1 a meno del 50% ) o forte ( uguale o superiore a 50% ).
Sono state valutate le associazioni con la sopravvivenza specifica per la malattia.
Sono state incluse 2933 donne con carcinoma ovarico epiteliale invasivo: 1742 con carcinoma sieroso di alto grado, 110 con carcinoma sieroso di basso grado, 207 con carcinoma mucinoso, 484 con carcinoma endometrioide e 390 con carcinoma a cellule chiare.
L’espressione di PR è risultata associata a una migliore sopravvivenza specifica per la malattia nel carcinoma endometrioide ( log-rank p inferiore a 0.0001 ) e carcinoma sieroso ad alto grado ( log-rank p=0.0006 ); l’espressione di ER a una migliore sopravvivenza specifica per la malattia nel carcinoma endometrioide ( log-rank p inferiore a 0.0001 ).
Non sono state registrate associazioni significative per carcinoma mucinoso, a cellule chiare o sieroso di basso grado.
L’espressione positiva di recettore ormonale ( staining debole o forte per PR o ER, o entrambi ) è risultata associata a un miglioramento significativo nella sopravvivenza specifica per la malattia nel carcinoma endometrioide rispetto all’espressione negativa del recettore ormonale, indipendentemente da sito di studio, età, stadio e grado ( hazard ratio 0.33; p inferiore a 0.0001 ).
Una forte espressione di PR è risultata indipendentemente associata a una migliore sopravvivenza specifica per malattia nel carcinoma sieroso di alto grado ( 0.71; p=0.0080 ), ma tale associazione non è stata osservata per la bassa espressione ( 1.02; p=0.74 ).
In conclusione, il recettore del progesterone e il recettore dell’estrogeno sono biomarcatori prognostici per i carcinomi ovarici endometrioidi e sierosi di alto grado.
Servono studi clinici, stratificati per sottotipo e status dei biomarcatori, per stabilire se lo status del recettore ormonale sia in grado di predire la risposta al trattamento ormonale e se possa guidare un trattamento personalizzato per il carcinoma ovarico. ( Xagena2013 )
Sieh W et al, Lancet Oncol 2013; 14: 853-862
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